Silenzio dentro

Chiudendo gli occhi e pensando al silenzio il mio pensiero si è rivolto ad una condizione di solitudine dell’essere umano, ricercata per bisogno personale oppure forzata. L’uomo è dapprima gratificato dalla silenziosa pace ottenuta dall’isolamento in un mondo ormai caotico, ma poi la solitudine e il distacco lo portano inevitabilmente in un agitato stato di disagio interiore, poiché ad un certo punto sente il bisogno di avere contatti con “altri” e di quella costante colonna sonora che è il “vivere”.

Per questo lavoro cercavo una soluzione che mi permettesse di rappresentare l’animo umano e quindi che evadesse le normali leggi della materia fisica.

Per omaggiare il primo Grande Autore che ho studiato ed apprezzato, André Kertesz” e la sua opera “Distorsioni“, ho pensato di utilizzare una vecchia lente prismatica per creare uno scenario surrealistico che permettesse di entrare in contatto con le diverse emozioni che si susseguono nel racconto”.